Il prossimo 9 aprile arriverà nelle sale italiane l’ultimo film di Roman Polanski, “L’uomo nell’ombra” (“The Ghostwriter”), neovincitore dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino dello scorso febbraio.
Il film, distribuito da 01, è basato sull’omonimo romanzo di Robert Harris e racconta una storia di complotti e giochi di potere che, a tratti, sanno di già visto.
L’ex primo ministro britannico Adam Lang (Pierce Brosnan), lascia il suo incarico politico per ritirarsi su un’isola degli Stati Uniti con moglie, segretaria e guardie del corpo. Ha assunto uno scrittore per redigere l’autobiografia dei suoi anni al potere. Ma, dopo la tragica e misteriosa morte del fidato collaboratore, Lang è costretto ad assumere un ghost writer (Ewan McGregor) che prosegua la stesura del libro. Il giovane si troverà però coinvolto in segreti scottanti, capaci di alterare gli equilibri socio-politici e di mettere a repentaglio la sua stessa vita.
Roman Polanski ritorna alla regia con un thriller alla Hitchcock e due attori sempre credibili come Pierce Brosnan e Ewan McGregor.
La realizzazione de “L’uomo nell’ombra” è stata segnata da grandi polemiche, dovute all’arresto di Polanski a causa di un’accusa per stupro (avvenuta diversi anni prima ai danni di una minorenne), e le riprese sono state portate a termine in Svizzera, dove il regista era stato costretto agli arresti domiciliari.
Chissà se Roman Polanski tornerà dietro la macchina da presa o se “L’uomo nell’ombra” diventerà il film del congedo. Nel tal caso, l’ultima fatica del regista polacco nasconderebbe una (in)consapevole quanto beffarda preveggenza.
